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San Giuseppe Calasanzio

Informazioni

La chiesetta (Ciesoèta per i Possagnesi) del Collegio Canova si presenta all’esterno con una facciata molto semplice, decorata da una finta finestra semicircolare e coronata da un timpano liscio con cornice in rilievo: il corpo d’ingresso è più ristretto delle pareti dell’edificio ed è raccordato ad esse da due semi-esedre aperte, delimitate da due pilastri. Essa sostituisce, in qualche maniera, la vecchia chiesa parrocchiale, che però era situata a nord del Collegio, pressappoco di fronte all’attuale campanile. Interessanti sono alcune opere contenute in essa. Innanzitutto la pala dell’altare con i santi Teonisto, Tabra e Tabrata su una faccia; San Giuseppe Calasanzio sull’altra. la prima è una tela, attribuita a Gerolamo da Ponte, figlio di Jacopo, di notevole fattura, specialmente nella figura di San Teonisto in trono, vestito dei paramenti pontificali: il santo è solidamente seduto, il volto è severo e solenne; i paramenti ampi e mossi; bello specialmente il camice, per certa morbidezza delle increspature, tipiche della scuola veneta. Nella seconda faccia, San Giuseppe Calasanzio, patrono dell’Istituto Cavanis, è rappresentato in estasi davanti alla Madonna che appare a lui e ai bambini della sua scuola. Intorno alla Vergine dall’atteggiamento teneramente materno, avvolta in una luce chiara dorata, volano gli Angeli; il Bambino Gesù si sporge in avanti, benedicendo con gesto affettuoso i ragazzi inginocchiati. Nella chiesetta vi è poi un complesso di sculture lignee qui trasferite dall’ex Probandato (poi ex Istituto Alberghiero) nel 1980. Si tratta di due grandi statue della Madonna del Carmine e di San Giuseppe; di due pannelli lignei, figuranti le anime del Purgatorio e l’interno della casetta di Nazareth; di una Via Crucis, composta di 14 bassorilievi. Sono tutte opere dello scultore gardenese Vincenzo Moroder, eseguite negli anni 1942/43. In origine i pannelli lignei, che ora sono sulle pareti del presbiterio, erano posti a fianco delle due statue e, in qualche maniera, ne chiariscono la ragione. La Vergine del Carmine (a cui era consacrato l’ex Probandato e di cui esiste ancora una grande statua in gesso in loco) regge il Bambino che guarda in basso, per invitare in Paradiso le anime di coloro che in vita si sono consacrati alla Madonna e ne hanno portato addosso l’abitino (era pia tradizione che queste anime sdarebbero state liberate dalle fiamme del Purgatorio il sabato, giorno dedicato alla devozione a Maria, successivo alla morte). La bottega in cui lavorano Giuseppe e Maria, che forma l’altro pannello, è un richiamo al lavoro e alla preghiera per coloro che venivano educati per essere sacerdoti. Nella Via Crucis vi sono sempre, con un rilievo abbastanza alto, tre figure significative della particolare stazione, disposte variamente per dare movimento alle scene. Nel complesso si può dire che le due statue sono opere dignitose, realizzate con mano sicura, di buon livello espressivo nei volti e di fattura pregevole nei vestiti; i due pannelli non sono di uguale valore: piuttosto sul pietistico quello del Purgatorio; più cordiale e sentito con buon senso della realtà quello dell’ interno di Nazareth; le stazioni della Via Crucis hanno una impostazione equilibrata e classica, con immagini eseguite con sobria finezza. Nella chiesetta vi sono anche dei monumenti funebri: quello di Mons. G.B. Sartori Canova, costituiti da una stele trapezoidale in biancone del Grappa, con cornice rilevata tutto attorno alla scritta dedicatoria, e un timpano decorato sui lati e contenente una patera incavata in cui è figurato, secondo il gusto neoclassico, un’urna lacrimale con sopra il piccolo fazzoletto. Altro monumento è la tomba di P. Basilio Martinelli, per lungo tempo insegnante nel Collegio, morto in fama di santità, la cui salma è stata qui trasferita nel 1987; è costituito da una lastra di marmo grigio co la scritta e da una croce di alabastro traslucido entro un pannello di marmo liscio. In fondo alla Chiesa sono, su mensola, i busti dei Padri Antonio e Marco Cavanis, fondatori dell’Istituto. e del Padre Giuseppe Da Col che fu il primo Cavanis chiamato a Possagno da Mons. Giovanni Battista Sartori e che diede avvio a quella attività di educazione che viene ancora continuata dai Padri.

La Chiesa dedicata all’Immacolata Vergine Madre di Dio, a San Giuseppe Calasanzio, ai ss. Teonisto e compagni in Collegio (ex scuole medie): fornita di altare in pietra da Rossi Fioravanti di Venezia, nel luglio 1857, benedetta (probabilmente nel 1869) dal vescovo Federico Maria Zanelli (1861-1879). Pala di Zennaro, del 1863 (nel cui retro si trova la pala della vecchia chiesa di San Teonisto e per questo nel 1882 l’officiatura è di competenza della fabbriceria). 1892 i padri frequentano e vi celebrano; 1984, tolto l’organo, dietro l’altare ove è elegante cantoria: ora abbandonata. In sacrestia vi è l’altare con tela dell’Immacolata (firma GM). La chiesa custodisce il cuore del vescovo Sartori e il corpo di padre Basilio Martinelli.

San Giuseppe Calasanzio
STRUTTURA ARCHITETTONICA MATERIALE DI COSTRUZIONE STATO DI CONSERVAZIONE
Pianta rettangolare con pronao chiuso. Due nicchie laterali. Facciata priva di decorazioni. Ampio portale. Facciata saliente. Contorno e basamento in pietra. Muratura mista. Intonaco recente. Buono.
ANALISI DELLE SINGOLE OPERE
SOGGETTO DIMENSIONI E MATERIALI STATO DI CONSERVAZIONE CAUSE DEL DEGRADO GIUDIZIO ARTISTICO
1S.Teonisto Tabra e Tabrata attribuito a Gerolamo Bassano300x160 cm. - Olio su telaDiscretoScrepolature parte bassaNotevole rilevanza
2Scala del coroPietra biancaTronca la parte inferioreBuono
3San Giuseppe Calasanzio, F.Zennaro dipinto nel 1863300x160 - Olio su telaBuono – bordi sfilacciatiBuono
4Altare con fregio nel paliotto e tabernacolo198x162x117 cm - Pietra di Possagno h.85OttimoBuono
5Statue lignee San Giuseppe e Madonna del Carmine con Bambino di Vincenzo Moroder60x 190x40 - LegnoOttimoBuono
6Via Crucis 14 pezzi del Moroder37x60 - Legno altorilievoOttimoBuono
7Monumento contenente il cuore di G.B. Sartori120x263x20 - Pietra di PossagnoDanni 1^ Guerra MondialeBuono
8Pannelli n. 4 Madonna e Gesù – 2 figure tra le fiamme130x150OttimoBuono
9Tomba Padre Basilio MartinelliMarmo e vetro busto in bronzoInstallazione recente

Testo interamente tratto da: “Religiosità a Possagno” A cura dell’Assessorato alla cultura del Comune di Possagno, Edizioni Tipografia Melchiorri, Crespano del Grappa aprile 1994

Indirizzo

Piazzetta Pio X, 2, 31054 Possagno TV

Additional Info

  • Descrizione breve:

    La chiesetta (Cesoèta o Oratorio dei Padri per i Possagnesi) sostituisce, in qualche maniera, la vecchia Chiesa parrocchiale di San Teonisto che era collocata pressappoco di fronte all’attuale campanile. Contiene alcune interessanti opere come: la pala di San Teonisto proveniente dalla vecchia parrocchiale; un complesso di sculture qui trasportate dall’ex Probandato; due monumenti funebri quello del Mons. G.B. Sartori Canova e la tomba di P. Basilio Martinelli.

  • Tipo: CatholicChurch
  • lat: 45.85654859916307
  • long: 11.878180455583472
  • marker: place-of-worship
  • color: #8A8ACB

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